Teoria & Prassi è
una rivista teorica e politica che si è posta uno scopo fondamentale:
contribuire alla formazione di un vero partito comunista nel nostro paese
rivolgendosi in particolare agli operai avanzati, per attirarli sotto la
bandiera del marxismo-leninismo.
Per raggiungere quest’obiettivo di
importanza storica – che la ripresa del movimento operaio e la crisi
irreversibile dell’imperialismo e del riformismo ripropongono sul tappeto come
questione capitale - consideriamo indispensabile superare un particolare
stadio che servirà a legarci più strettamente alla realtà italiana e ad
elaborare la piattaforma politico-programmatica su cui sorgerà il partito.
Come abbiamo scritto nei numeri
precedenti, la nostra indicazione politica per raccogliere su una giusta base
ideologica compagni rivoluzionari ed elementi avanzati della classe operaia,
circoli e gruppi comunisti esistenti, lasciando alle nostre spalle la fase
delle innumerevoli scissioni e riunificazioni, è la costruzione di organizzazione
comunista di tipo intermedio. Essa dovrà assolvere cinque compiti
fondamentali per preparare e
ricostruire il partito come reparto avanzato della classe operaia di tipo
bolscevico (vedi in particolare l’articolo Ancora sui nostri compiti,
apparso sul numero 9 della rivista).
Diciamo organizzazione, perché non
crediamo che un’aggregazione eterogenea di singoli elementi e formazioni, un
insieme variopinto di compagni con differenti posizioni teoriche e differenti
pratiche politiche, un’area di organismi e singole individualità incollati su
un “minimo comune denominatore” (che può andar bene per il lavoro
antimperialista ma non per risolvere la questione partito), possano portarci al
traguardo. Per arrivarci pensiamo che - sulla base di un confronto serrato e di
un azione collettiva – sia necessario dar vita ad un’organizzazione unica,
centralizzata e
disciplinata,
capace di dare un contributo decisivo alla edificazione del partito, per poi
sciogliersi quando avrà realizzato il suo fine.
Diciamo intermedia, perché
dobbiamo distinguere fra lo scopo che ci siamo posti e le condizioni reali in
cui agiamo, che vedono prevalere ancora la frammentazione, il settarismo, le
debolezze ideologiche e le tendenze opportuniste provocate dal moderno
revisionismo, l’isolamento dei gruppi non solo sul piano locale ma soprattutto nei
confronti della classe operaia. Al contrario di chi pensa di risolvere la
questione partito autoproclamandosi tale - creando cioè la sua caricatura
campata in aria e cadendo nel ridicolo - riteniamo che gli ulteriori passi in
vanti verso il partito potranno essere effettuati quando verranno superati i
limiti politici ed ideologici esistenti ed il quadro organizzativo e militante
che sapremo costruire si collegherà in maniera solida al proletariato ed alle
masse popolari.
Tale forma organizzativa non è frutto di
fantasia o di italica improvvisazione. Nello scorso numero ci siamo richiamati
ad esperienze storiche che sono
estremamente ricche di insegnamenti, come quella del partito di Lenin. Da
questo numero cominciamo ad offrire esempi attuali di organizzazioni
intermedie che compagni di altri paesi, in particolare europei, hanno
realizzato per andare verso il partito, date le condizioni specifiche del
movimento comunista ed operaio che, non dimentichiamolo, esce da un lungo periodo di sconfitte e
riflusso.
Oggi l’avanzare della crisi generale del
capitalismo, l’acutizzarsi delle contraddizioni imperialiste e la crescente
resistenza contro l’attacco multiforme alle conquiste ed ai diritti conquistati
dalla classe operaia ci favoriscono nel compito di creare una solida
organizzazione comunista. Potenti cause obiettive fanno sì che la questione
della direzione politica sia avvertita come una necessità da molti
proletari, creano condizioni in cui i comunisti possono agire con risultati
maggiori rispetto al periodo dominato dalle illusioni revisioniste e
riformiste.
Gli sviluppi della lotta di classe e la
decomposizione della borghesia consolidano la legittimazione del movimento
marxista-leninista come corrente che ha profonde radici storiche ed estensione
internazionale. Ci danno il diritto di avanzare sulla nostra strada con più
coraggio e fiducia. Agevolano in
definitiva la nascita e lo sviluppo del partito e ripropongono nello stesso
tempo in tutta la sua attualità ed inevitabilità la questione del passaggio al
socialismo come unico modo per uscire dal tunnel degli orrori
dell’imperialismo.
In questa situazione dobbiamo metterci di
fronte alla questione di espandere l’area di attività del nostro lavoro e di
avvicinarsi all’obiettivo politico stabilito. La prima domanda che ci dobbiamo
porre è: come giungere ad un’organizzazione comunista intermedia grazie alla
quale questione del partito diverrà qualcosa di politicamente reale?
Tramite
due processi che sono strettamente collegati ed interconnessi tra loro.
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